Un vortice formato da quattro gocce.
Il ciclo infinito dell’acqua ispirato a una pietra dell’antico borgo.
L’acqua delle belle fontane del centro, delle sorgenti e dei fontanili sui monti, l’acqua della “Vallis Regia”, antico nome di Barrea: la Valle Regia. O, secondo altre fonti, Barreiam, perché costruita sul dirupo che si affaccia sul fiume Sangro. E pur sempre acqua, acqua che scorre.
Ma anche gocce del lago. In un territorio montano, quello dell’Alto Sangro e del Parco Nazionale, la cui vetta più alta, Monte Greco, è la cima di Barrea. Monte e monti, dove d’inverno si accumula la neve e da cui in primavera scende l’acqua.
Acqua, dono pregiato, eccelsa purezza.
Nella Valle Regia ogni goccia è preziosa e ognuno può sentirsi orgoglioso di tanta bellezza.
Dalla Torre del Castello ogni uomo può sentirsi re e ogni donna può sentirsi regina di tale ricchezza.
Dalle gocce nasce la vita.
Dalle gocce nasce un gioiello.
Un gioiello per Barrea.